Venerdì 3 FEBBRAIO 2012 ore 21.30
neds
Un film di Peter Mullan. Con Steven Robertson, Douglas Russell, Marcus Nash, Linda Cuthbert, Martin Bell Drammatico, - Gran Bretagna 2010
Glasgow, primi anni 70. John McGill (Conor McCarron) è un secchioncello desideroso di imparare ed essere sempre tra i primi a scuola, ma deve anche lottare contro i bulli della scuola e contro una situazione familiare non facile. Il ragazzino è però protetto dal fratello e dalla sua gang di Neds (Non Educated Delinquents), finché anche lui non entra attivamente nel gruppo…
Peter Mullan è tornato, e siamo felicissimi di ritrovarlo in grande forma. Dopo l’ottimo Magdalene, Leone d’Oro a Venezia nel 2002, l’attore e regista inglese firma un altro film duro, coinvolgente, spiazzante ed emozionante, capace di divertire, sferrare pugni allo stomaco e lasciare col magone in gola.
Neds è un film fortissimo sin dalla trama, un vero romanzo di formazione al contrario in cui un giovane ragazzo che ama studiare ed ha una certa sensibilità si trova ad essere imbrigliato nella spirale di violenza che sconvolge la sua cittadina e che sembra essere l’unica “scelta” obbligata per la maggior parte dei giovani.
La descrizione di Glasgow è proprio come la si immagina in un film del genere: un posto duro in cui crescere, e in cui la vita di strada ti divora senza pietà. Un mondo in cui anche i figli dei più benestanti rischiano grosso, e magari fanno parte delle bande di Neds che tanto fanno paura a mamma, senza che lei lo sappia.
Duro e violento, Neds non manca comunque di situazioni ironiche e brillanti, soprattutto nella prima parte, dominata da un’irresistibile humour nero. Ma durante il suo sviluppo il clima non può che farsi sempre più angosciante e teso, seguendo la trasformazione del protagonista, che va al di là della semplice “conversione al lato oscuro”.
Mullan si ritaglia una parte, ovvero quella dell’inquietante padre di famiglia, che nel cuore della notte, ubriaco spolpo, chiama urlando il nome della moglie affinché scenda le scale e lo raggiunga, per picchiarla. E il rapporto padre-figlio ha una sua notevole importanza, che culmina in una scena bellissima di cui però è meglio non dire nulla.
Neds sa anche spiazzare, ad iniziare dall’uso delle musiche non originali, come in una scena di rissa tra due bande in cui viene utilizzata Cheek to cheek, accompagnate da quelle composte per l’occasione da Craig Armstrong, bellissime. E spiazza anche con alcuni trovate surreali e notevoli, tra le quali una lotta con… Gesù!
Ma la tematica principale del film, la base su cui si costruiscono storia e personaggi, è quella dell’educazione scolastica: che in Scozia all’epoca era basata solo su semplici graduatorie degli studenti, tutti divisi per classe secondo il merito (la A ovviamente è la sezione più alta). Nelle ultime sezioni ci stanno le pecore nere della società, costrette a non poter crescere mai e a restare nella loro difficile situazioni senza speranza di miglioramento.
Neds è un film lucidissimo, implacabile, che mette tanta carne al fuoco ma riesce ad uscirne vincitore. Mullan è un regista infatti che sa bene quel che vuole, sa dirigere un film, ha stile e si preoccupa delle emozioni e del clima della sua pellicola. Che nell’indimenticabile finale tocca il suo apice metaforico, con un’inquadratura che resta in mente.
Venerdì 10 FEBBRAIO 2012 Ore 21.30
TRUE NORTH
Un film di Steve Hudson
conPeter Mullan,Martin Compston,Gary Lewis
durata 96 min.
Gran Bretagna, Germania, Irlanda, 2006
Steve Hudson è uno dei più interessanti registi usciti dalla European Film Academy, grazie alla quale ha girato, insieme a Mike Figgis l'esperimento documentario Co/Ma. True North è il suo primo lungometraggio, e racconta una dura storia di immigrazione.
L’equipaggio di una nave di pescatori cerca di salvarsi dal fallimento trasportando illegalmente immigrati cinesi in Gran Bretagna. Senza una pesca consistente, sono sicuri di essere notati una volta arrivati in porto. I giorni passano senza che la rete venga gettata in mare, con gli immigrati cinesi rinchiusi nella stiva. Quando finalmente lo skipper prende coscienza del suo carico illegale, prende delle drastiche misure per evitare di perdere la sua adorata nave.
Mi chiamo Peter Mullan e il titolo provvisorio del film è "Dragnet". Il mio personaggio si chiama Riley, che è... ebbene non ne so nulla. In un certo senso lo scopriamo man mano — dove lo portano la sua mente, il suo spirito o il suo alcolismo. E’un film sui tragitti emotive e profondi e sconvolgenti dei trafficanti, perché sanno di far parte ormai dell’inumanità. E, nel film tutti i personaggi seguono ognuno il proprio percorso. In questo film, conta molto l’ambiente, cioè il mare — siamo in mezzo, sopra e in mare. E’ importante trovarsi nello spazio in cui si finge di avere un ruolo — sarebbe stato stupido girare in studio. Ci vuole una coscienza dello spazio.